Pu'er
Il Pu'er prende il suo nome da un piccolo villaggio nella parte meridionale della regione montuosa dello Yunnan, nella Cina Sud-Occidentale.
Pur essendo comunemente classificato come Tè Rosso (in occidente) o Tè Nero (in Cina), il Pu'er in realtà, viste le numerose peculiarità che lo caratterizzano, è una tipologia a se stante.
Gli aspetti unici del Pu'er sono la particolarissima lavorazione, la necessità di un periodo di affinamento e per taluni prodotti anche l’attitudine all’invecchiamento. I Pu'er sono sostanzialmente classificati in due gruppi:
- Sheng (crudi o verdi o raw): poco o per nulla ossidati prima della pressatura
- Shu (cotti o neri o ripe): ossidati in diverso grado prima della pressatura
In entrambi i casi, il materiale di partenza è sempre Tè Verde sottoposto ad una fermentazione batterica prima della pressatura e ad una maturazione enzimatica durante l’affinamento; generalmente gli Sheng si prestano ad essere consumati giovani mentre gli Shu vengono destinati all’invecchiamento.
Gli Sheng hanno caratteristiche simili ai Tè Verdi: erbacei, pungenti e lievemente astringenti, con aroma fruttato e floreale, la colorazione varia dal verde giada al giallo ambrato, mentre gli Shu si avvicinano maggiormente ai Tè Neri: pieni e corposi, con sentori speziati ed una tipica nota legnosa, di cuoio e terra umida; con l’invecchiamento, il liquore passa da una colorozione ambrata ad un rosso con tonalità aranciate.
Il metodo classico di confezionamento è in panetti pressati di diversa forma e dimensione; le forme più tipiche ottenute dalla pressatura sono BingCha (torta), Tuocha (nido d'uccello) e Zhuancha (mattonella).
Nella Medicina Tradizionale Cinese il Pu'er viene prescritto come rimedio per problemi digestivi, riduzione del colesterolo, prevenzione dell’ipertensione e arteriosclerosi, controllo del peso corporeo e molto altro.
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